docente: Michele Chiaramida (titolare)
lezione collettiva, 30 ore
CFA: 6
verifica: IDONEITÀ, ESAME (solo per i pianisti)
descrizione sintetica
Attraverso il ricorso alle fonti, si declinerà un quadro generale degli elementi che hanno qualificato la prassi organistica nei secoli xvi-xviii. Particolare rilevo verrà dato alle tecniche di elaborazione estemporanea direttamente connesse con la prassi liturgica storica in ambito sia cattolico (basso seguente e prassi alternatim) che protestante (pratica del corale).
Il repertorio classico (caratterizzato dalle forme tipiche come il ricercare, la canzone, la fantasia, l’intonazione, ecc.) verrà considerato come impronta di questo approccio ovvero come dizionario di soluzioni e stilemi che hanno caratterizzato storicamente la prassi organistica.
programma di studio
Pratica alla tastiera di alcune delle principali procedure di elaborazione: contrappunto improvvisato su Cantus Firmus, bicinia, pratica della diminuzione secondo modelli desunti dalla prassi didattica di area italiana (Dirutta, Antegnati, Banchieri).
esame
prova pubblica delle capacità acquisite
fonti e bibliografia
Diruta, G. (1593), Il Transilvano, Giacomo Vincenti, Venezia.
Banchieri, A. (1605), L’Organo Suonarino, Ricciardo Amadino, Venezia.
Banchieri, A. (1614), La Cartella Musicale, Giacomo Vincemti, Venezia.
Pasquini, B. (1708 c.a.), Versetti in Basso Continuo per rispondere al coro, Bl Ms. Add. 31501, ii-iii in Bernardo Pasquini Opere per Tastiera, vol vii, a cura di A. Carideo, ed. Il Levante.